giovedì 26 novembre 2015

Budino tricolore con latte alla vaniglia, crema ai cachi e ganache al cioccolato fondente




Accidenti che freddo. Siamo passati dalle belle, assolate, giornate d'autunno alla grandine grossa come noci nel giro di un weekend. Mentre mi chiedo come sia possibile tutto ciò, e ringrazio di non aver beccato uno di quei "chicchi" diritti in testa, mi rendo conto che era anche ora. Insomma, Novembre sta quasi per finire, gli alberi si sono tinti già da un pezzo di sfumature che variano dall'arancione al giallo, dal rossiccio al marrone...era un tantino troppo pretendere ancora cieli sereni, e temperature primaverili. Dunque, avvolta nel mio fidato plaid - che funge un pò da coperta di Linus, un pò da paraspifferi - posso rimettermi a sfornare e spentolare a tutto spiano senza temere di sciogliermi come burro da chiarificare. Cambia il tempo, cambia anche il ricettario. E a tal proposito, ho una piccola riflessione da fare frutto della mia ultima visita al supermercato. Ora, comincio col dire che io non ho nulla contro le banane.  E' un frutto saporito, forse un tantino troppo dolce, ma decisamente versatile in cucina e particolarmente pratico da portarsi in giro per uno spuntino fuori porta. E non ho nulla contro il Guatemala, Paese che non ho mai visitato ma di cui ho sentito meraviglie, indubbiamente lontano quanto affascinante culturalmente e gastronomicamente parlando. Dicevo, non ho nulla contro le banane, nè contro i paesi latini. Ma davvero, cari acquirenti, avete bisogno di comprare al supermercato le banane che vengono nientepopodimenoche dal Guatemala quando l'autunno, da noi, regala certe meraviglie? I cachi, per esempio. Da consumare in poco tempo, perchè delicatissimi, eppure cosi saporiti. La polpa è morbida, quasi fondente, tanto che c'è chi li preferisce mangiare col cucchiaio. Io ve li propongo in un morbido dessert al cucchiaio, con l'aroma delicato del latte aromatizzato alla vaniglia e quello più intenso e deciso del cioccolato. Una ricetta tanto facile quanto di sicuro effetto



Ingredienti
  • 500 ml di latte intero
  • 500 ml di panna (io ho usato quella vegetale)
  • 7 fogli di colla di pesce Pane Angeli
  • 1 bacca di vaniglia
  • 120 gr di zucchero semolato
  • 4 cucchiai di zucchero di canna
  • 300 gr di polpa di cachi (io ho usato quelli vaniglia)
  • 3 cucchiai di zucchero grezzo
  • 1 bicchierino di rhum
  • 250 gr di cioccolato fondente
Preparazione

Tagliamo i cachi a pezzettoni, frulliamo con un passatutto o un frullatore ad immersione, e trasferiamo il contenuto in una pentola. Aggiungiamo lo zucchero di canna e il rhum, e mescoliamo bene. Mettiamo in ammollo un foglio e mezzo di gelatina. Poniamo la pentola sul fuoco, e sempre mescolando riscaldiamo il tutto. Non deve bollire, ma diventare caldo. A questo punto allontaniamo la crema dal fuoco, aggiungiamo la colla di pesce e mescoliamo. Inumidiamo i lati degli stampini con del rhum, e versiamo la crema sul fondo. Poniamo in frigo a rassodare per un'oretta circa.



Prepariamo adesso la ganache. Versiamo 250 ml di panna in un pentolino, e portiamo a bollore. Aggiungiamo il cioccolato fondente, precedentemente tritato con un coltello, e togliamo la pentola dal fuoco. Mescoliamo con una frusta, finchè il cioccolato non si sia perfettamente amalgamato alla panna. A questo punto lasciamo intiepidire, e con l'aiuto di un cucchiaio riempiamo gli stampi. Mettiamo di nuovo in frigo, e accertiamoci che la ganache si sia ben solidificata prima di procedere (anche qui, ci vorrà circa un'oretta).



Completiamo il dolce con l'ultimo strato. In una pentola versiamo la restante panna e il latte, lo zucchero semolato e la bacca di vaniglia dopo averla incisa, prelevandone i semini che lasceremo cadere nel composto. Mettiamo i fogli di gelatina ammollo, nell'acqua fredda, e poniamo la pentola sul fuoco. Il fuoco dev'essere dolce, e dobbiamo proseguire la cottura finchè il composto non arriva al bollore. A questo punto travasiamo il latte in una ciotola, filtrandolo per eliminare la bacca di vaniglia. Strizziamo la gelatina, e aggiungiamola al latte, mescolando bene per farla amalgamare. A questo punto occorre una certa delicatezza: attendere che il latte si raffreddi (non troppo altrimenti solidifica) e con un cucchiaio riempire con delicatezza gli stampini. Se il latte è troppo caldo andrà a sciogliere il cioccolato sottostante. Far riposare in frigo per almeno tre ore.


Suggerimenti: Per servire la monoporzione vi basterà immergerla per qualche minuto in acqua calda fino a metà coppetta, avendo cura prima di capovolgerla di staccare i bordi passando la punta affilata di un coltello lungo il perimetro del dolce.


Manca poco a Natale. Dunque ho pensato, nei prossimi post, di lasciarvi qualche idea per alcuni regali natalizi che potrete realizzare direttamente con le vostre mani. Non soltanto mangerecci.
Buona merenda a tutti, data l'ora, e a presto

- Noemi - 


lunedì 26 ottobre 2015

Melignè - Bignè farciti con crema al mascarpone, mele e cannella




Questo è un dolce speciale, per una persona altrettanto speciale. Mia madre ha compiuto sessant'anni, un traguardo importante che avrei omaggiato con una torta a sei piani, fontane di luce, decorazioni in zucchero soffiato e mirabolanti collar in royal icing. Tuttavia la festeggiata, mancando mia sorella in casa, non se la sentiva di festeggiare in grande stile. Niente candele, niente strati, niente ciuffi di panna. Allora ho pensato a qualcosa di piccolo, da mangiare in un sol boccone, e prodotto in casa. Dalle mele, che sono quelle dell'albero piantato di fronte casa, al latte condensato. Qualcosa che fosse cremoso, ma anche saporito e speziato, che avesse un aspetto accattivante ma rimanesse sotto sotto, qualcosa di tradizionale. Ho pensato a questi bignè, farciti con crema al mascarpone e latte condensato, arricchita con pezzettini di mela cotti nel burro e aromatizzati alla cannella, e decorati con glassa al cioccolato per conferire loro l'aspetto di piccole meline. Dentro e fuori, a 360°, un unico frutto che fosse in grado di appagare senso e vista e che ricordasse alla mia mamma che, nella sua perfetta semplicità, lei rimane squisitamente unica e preziosa.

Ingredienti
Per i bignè

  • 125 grammi di farina 00
  • 63 grammi di acqua
  • 63 grammi di latte parzialmente scremato
  • 50 grammi di burro 
  • 3-4 uova (indicativamente, dipende da quanto ne assorbe l'impasto)


Per il latte condensato fatto in casa

  • 250 gr di latte parzialmente scremato
  • 160 gr di zucchero a velo
  • 20 gr di burro
  • 1 bustina di vanillina


Per la farcia

  • 700 gr di mele (consiglio la qualità Fuji, la quantità si riferisce al prodotto già pulito)
  • 100 gr di burro
  • 1 cucchiaio di cannella in polvere
  • 3 cucchiai di zucchero di canna
  • 250 gr di mascarpone


Per la glassa e per decorare

  • 1 albume
  • 50 gr di cioccolato bianco
  • 100 gr di zucchero a velo
  • qualche goccia di succo di limone
  • pasta di zucchero verde
  • biscottini Mikado
  • acqua q.b

Preparazione 


Iniziamo con la preparazione dei bignè. Setacciare la farina, e in un pentolino mettere a sciogliere il burro, il latte, e l'acqua portando il tutto ad ebollizione. Versare, in un colpo solo, la farina e mescolare con un cucchiaio di legno. L'impasto inizierà a sfrigolare, e quando si staccherà completamente dalle pareti andrà tolto dal fuoco e lasciato intiepidire. Battiamo il primo uovo, amalgamando tuorlo e albume, e incorporiamolo all'impasto aggiungendo l'uovo successivo soltanto quando il primo è stato assorbito. Dovremo ottenere una pasta dalla consistenza piuttosto soda e satinata. Il numero delle uova varia anche in base alla capacità di assorbirne dell'impasto ed alla grandezza stessa delle uova, dunque orientativamente posso dire che ne servono tre ma se l'impasto vi sembra troppo duro e opaco non esitate ad aggiungerne un altro. Riscaldare il forno a 200°, statico. Imburrare e infarinare una placca da forno, e riempire un sac a poche con l'impasto.
 Potete usare un bocchettone liscio o, direttamente come ho fatto io, fare un taglio netto alla plastica del sac a poche usa e getta. Distribuire i bignè sulla teglia, avendo cura di distanziarli di circa quattro centimetri l'uno dall'altro. Dovranno avere la grandezza di una noce, e potete abbassare eventuali creste del composto inumidendo un pennellino o la punta del dito e abbassandole. In questo modo aiuterete il bignè ad assumere una bella forma rotonda. Infornate la teglia nella sezione media del forno,e lasciate cuocere per circa 10 minuti, poi abbassate la temperature a 160° e cuocete per altri venti minuti. Anche in questo caso, la cottura dipende molto dal vostro forno. Il bignè deve gonfiare e, sopratutto, deve asciugarsi internamente. Per favorire la cottura interna alcuni suggeriscono, una volta abbassata la temperatura, di forare i bignè nella parte inferiore con uno stuzzicadenti. Sfornate e lasciate raffreddare su una gratella, in un luogo asciutto. 

Prepariamo ora la farcia. Sbucciamo e priviamo del torsolo le mele e, per evitare di farle annerire, a mano a mano che le sbucciamo mettiamole in una ciotola con acqua e limone. A lavoro ultimato asciughiamole, tagliamole a dadini molto piccoli (dovranno poi entrare nei bignè) e mettiamole a cuocere in padella a fuoco dolce, nella quale avremo precedentemente sciolto 100 grammi di burro, con tre cucchiai di zucchero di canna ed uno di cannella. Mescoliamo spesso, finchè le mele non diventano quasi trasparenti senza però che si sfarinino. Ci vorrà circa mezz'oretta. Nel frattempo cuociamo il latte condensato, semplicemente mettendo tutti gli ingredienti previsti (latte, zucchero a velo, vanillina, burro) in un pentolino, e sciogliendo con cura gli ingredienti. Portiamo ad ebollizione e cuociamo per quindici minuti, senza smettere di mescolare. Il composto si rapprenderà, ma diventerà davvero denso solo quando sarà completamente freddato. 

Montare il mascarpone, amalgamare il latte condensato e, infine, le mele freddate, incorporando con cura dal basso verso l'alto. Riempire un sac a poche con la farcia e farcire i bignè. Per rendere l'operazione più semplice io ho forato, con un bocchettone più piccolo, il bignè prima di riempirlo. 



A questo punto non resta che preparare la glassa. Facciamo sciogliere il cioccolato bianco a bagnomaria o in microonde, e nel frattempo battiamo l'albume con lo zucchero a velo, aggiungendo qualche goccia di limone e qualche goccia di colorante alimentare rosso. Incorporiamo il cioccolato bianco, mescolando dal basso verso l'alto. Glassiamo la parte superiore dei bignè, e decoriamo con un pezzetto di biscotto Mikado per fare il torsolo e con una piccola fogliolina in pasta di zucchero verde, ottenuta semplicemente prelevando una piccola pallina di pasta, dandole la forma di una goccia e schiacciandola 



Questo è come si presenta il dolce, completamente decorato, alla fine. 
Note e suggerimenti 
  • Potete usare anche del latte condensato già pronto, in questo caso ve ne serviranno 170 grammi ( un tubetto)
  • Il mascarpone può essere sostituito con altro formaggio cremoso a piacere (come il Philadelphia). I biscotto Mikado possono essere sostituiti con pasta di zucchero marrone o riccioli di cioccolato, le foglie possono essere anche d'ostia colorata.
Vi lascio con un'ultima foto del dolce, visto internamente



Con questa ricetta partecipo al Contest indetto dal "Molino Chiavazza" dal titolo "Dolci alle Mele"



domenica 16 agosto 2015

2015 - Book Challenge - #2 - 50 sfumature di grigio



Come, com'è possibile che siamo già a metà Agosto? Dove sono finiti gli altri otto mesi di quest'anno? Come, com'è possibile che il tempo voli cosi in fretta!? E che ogni volta che io visualizzi il pensiero del mare qualche minuto dopo bussi alla mia porta Noè per comunicarmi che è il caso che mi spicci a lasciare casa, che data la fretta ha lasciato parcheggiata l'Arca in tripla fila?
Queste e altre domande non troveranno mai concreta risposta, temo. In compenso posso depennare un'altra voce dalla lista del Bookchallenge 2015



Scheda tecnica

Titolo: 50 sfumature di grigio
Autore: E.L.James
Casa editrice: // (ho scaricato un pfd a questo link)
Data di pubblicazione: 2011
Pagine: 680 pagine
Prezzo: 0  € (ho scaricato un pdf a questo link)

Commento

Lo ammetto. Sono curiosa come una scimmia. Specie quando sento straparlare di qualcosa, è inevitabile per me dare un'occhiata, sbirciare, provando a farmi una mia idea su quanto oggetto dei discorsi altrui. Possibilmente dopo qualche tempo, quando ormai la fama si è sufficientemente decantata, e posso avvicinarmi al testo senza gli echi ridondanti dei pensieri altrui. Per quanto mi riguarda, relativamente al libro, sono felicissima di non aver speso un euro per comprarlo, dal momento che l'ho trovato profondamente, tristemente, insipido. 
Pur essendo ambientato ai giorni nostri trovo davvero poco veritiera e attuale la trama, per non parlare dei personaggi. La storia prende evidentemente spunto da Cenerentola. C'è questa Anastasia (trovo, tra l'altro, il diminutivo Ana orribile) che è una creatura meravigliosa e leggiadra inconsapevole tuttavia di esserlo, racchiusa in abiti vintage e infeltriti, goffa come un elefante sui pattini, che viene spedita dalla sua migliore amica (anche lei creatura meravigliosa, che tuttavia è consapevolissima del proprio sex appeal e non ne fa mistero) a fare un'intervista esclusiva, pur non avendone le competenze giacchè si occupa di altro nella vita, a questo Christian. Grey. Ottimo direi.
Ecco, Christian Grey è lo stereotipo maschile per eccellenza. Ovviamente è bellissimo, ovviamente è ricco in maniera sfacciata - non semplicemente benestante, attenzione, stiamo parlando di quel tipo di ricco che può permettersi di sprecare soldi con noncuranza, perchè gli si fabbricano sotto al cuscino la notte - ed è pieno di buone maniere, buon gusto, buone "intenzioni". 
Non si sa bene per quale santa ragione Christian, circondato da donne che a Ana fanno pelo e contro pelo in termini di sicurezza personale e bellezza, sia attratto da Anastasia. Fatto sta che accade. E qui comincia la storia. Piatta, scontata, banale. Un'ostentazione continua dei motivi più ricorrenti nei romanzi rosa. Lui inarrivabile, eppure in grado di sconvolgersi emotivamente di fronte ai rifiuti o ai piccoli gesti di lei, Lei combattuta, tra il proprio rigore morale e il brivido di una nuova avventura.
Ripeto: niente, in questo libro, è davvero credibile a cominciare dai dialoghi. Ditemi, quale donna, nel sentirsi dire "No, Anastasia. Primo: io non faccio l’amore; io fotto… senza pietà" non scoppia a ridere in faccia alla persona che l'ha detto, consigliandogli subito dopo di farsi vedere. Da uno bravo. E senza pietà
Forse è questo che è piaciuto tanto, alle lettrici. Possiamo tranquillamente definire il libro come un romanzo fantascientifico, perchè pura fantascienza è la sottile morale che permea ogni pagina. Trovare qualcuno che incarni la perfezione, secondo il pensiero medio della società, non solo è possibile ma è possibile persino cambiarne i desideri e le abitudini. Ad attrarre, di Grey, non è il sadismo, il modo brutale di concepire il sesso o l'abilità nel frustare chiappe altrui. Ma l'idea che il "bad boy", immagine su cui diverse generazioni di donne si sono ritrovate a sospirare almeno una volta nella vita, possa radicalmente cambiare e non perchè lo desideri lui, o per esperienze importanti nell'arco della sua vita, ma per amore di una donna. L'uomo che si presenta come assolutamente restio all'amore cede, alla forza travolgente dei sentimenti che l'altra suscita in lui, mutando profondamente se stesso, i suoi desideri presenti e futuri, il proprio modo di vivere.
Sbagliato. Questa,  a mio avviso, è la lezione più deprecabile che insegna il romanzo. 50 sfumature di grigio non è da additare per la scandalosità dei costumi (tra l'altro vi assicuro che le scene intime sono cosi noiose e ripetitive che letta la prima salterete volentieri tutte le altre), ma perchè ancora una volta passa il messaggio del Principe Azzurro, che si smacchia da solo gli abiti, e che è prontissimo a regalare un nuovo "vissero felici e contenti" alla casalinga disperata di turno. Non c'è vera accettazione dell'altro per ciò che è, si ha di nuovo il mito dell'amore perfetto, e proprio per tale motivo impossibile a realizzarsi. 
Un'altra cosa, infine, mi ha profondamente turbato. Ed è la morbosità pedante con cui quest'uomo inizia a controllare la donna, e le scelte di vita di quest'ultima. E sopratutto il modo in cui l'autrice lustra questi comportamenti, infiocchettandoli agli occhi delle lettrici, presentandoli come atto di interesse estremo verso la donna, versioni moderne della gesta dei cavalier cortesi.
Dunque, non solo ci viene raccontato di un uomo "cattivo" che diventa "buono" per amore altrui, ma si parla di un comportamento "asfissiante" come se fosse in realtà "premuroso". Quasi auspicabile. Il mio timore è che si finisca col confondere la fantasia con la realtà, e che certi atteggiamenti (decido io per te della tua vita, so dove sei con chi vai cosa fai, mi devi dare conto di ogni tua mossa altrimenti mi arrabbio) vengano confusi come espressione pura di sincero affetto e attaccamento. 
Aprite gli occhi, donne. E chiudete questo libro, per cortesia.

- Noemi -






lunedì 2 marzo 2015

Kirby Cupcakes alla marmellata e cioccolato bianco




Fino a qualche settimana fa ignoravo totalmente l'esistenza di Kirby. E dire che, solitamente, di videogiochi e personaggi strampalati ne so abbastanza. Ad  illustrarmi le meravigliose proprietà di questo esserino che "anche se è rosa è un maschio, Noemi"  e che ha tanti poteri ma tra tutti "aspira i mostri" è stato quello che a conti fatti considero un pò come fosse il mio figlioccio. Bando alle ciance, dopo un pomeriggio passato a colmare la mia lacuna in materia osservandolo giocare livello dopo livello, me ne sono andata con la promessa di realizzare i biscotti di Kirby. Poi ho riflettuto, e deciso che fosse più interessante preparare un dolcetto un pò più ricco. Ed ecco che sono nati i Kircupcakes. Nomi impropri a parte, la ricetta base l'ho presa  da Giallo Zafferano, riaddatandola a mio gusto ed arricchendo il cupcakes con marmellatadi more fatta in casa ed un dischetto di cioccolato bianco. Nel caso aveste figli, nipoti, bambini o adulti appassionati di questo mostriciattolo in casa e voleste replicare la ricetta ho pensato di realizzare un tutorial sulla decorazione. Passiamo ai fatti. Per fare questi cupcakes vi occorrono

Ingredienti


  • Farina 00   120 gr
  • Zucchero semolato   120 gr
  • Burro a temperatura ambiente   120 gr
  • Uova   2
  • Scorza grattuggiata di un limone
  • Lievito per torte vanigliato  3 gr
  • Marmellata a piacere (la mia era di more)
  • Cioccolato a piacere (il mio era bianco)
  • Pasta di zucchero rosa, e bianca
  • Coloranti alimentari (giallo e arancio)
  • Pennarello nero alimentare 
  • Alcol puro per diluire i colori

Dunque, la base è davvero semplicissima. Ridurre a crema il burro con lo zucchero, sui quali avrete distribuito la scorza grattugiata di limone, e aggiungere una alla volta le uova continuando a sbattere il tutto con le fruste. Mi raccomando: non aggiungere l'altro uovo se il primo non è stato del tutto amalgamato al composto. Incorporare la farina a cui avrete precedentemente aggiunto il sale e il lievito, setacciandola.  Alla fine avreste una base soda, di consistenza abbastanza sostenuta




Bene, fatto questo occorre munirsi di pirottini. Ne esistono di diversi tipi, e potete utilizzarli per rivestire la classica teglia da muffin in alluminio oppure le apposite "portantine" in cartone. Anche il metodo di riempimento varia molto da persona a persona. Potete utilizzare un cucchiaio, un porzionatore per gelato. Oppure, come faccio io, trasferire l'impasto in un sac a poche ed utilizzare quello. In ogni caso, occorre fare una piccola premessa: il pirottino non andrà riempito per non oltre la metà. Il cupcakes, a differenza del muffin, non deve trasbordare oltre il bordo del pirottino. Dunque, fate uno strato sottile di impasto, inserite la marmellata ed il cioccolato, e ricoprite con un altro pò di composto avendo cura però di non arrivare oltre la metà della teglia. A questo punto non vi resta che infornare a 180° per circa 20 minuti. Il forno, statico, dovrà essere già caldo. Tenete d'occhio la doratura, perchè ogni forno ha un proprio modo di cuocere le cose, e se vi sembrano già cotti prima del tempo fate la prova stecchino e, all'occorrenza, sfornate. A questo punto possiamo occuparci della decorazione. Questa è l'immagine che ho scelto di rappresentare, e che ho trovato su Pinterest






Se, nonostante tutte le attenzioni messe nel livellare il cupcakes, in cottura comunque il dolcetto ha assunto la poco simpatica forma "a vulcano" munitevi di coltello e pazienza e livellatelo, asportando la parte superiore. Ritagliate un dischetto di pasta di zucchero bianca, spessa un paio di millimetri, e dopo aver steso un velo di marmellata sulla superficie del cupcake, adagiatevelo sopra. Livellate con una spatolina in modo da eliminare eventuali piccoli bozzi senza lasciare le impronta delle dita. A questo punto, con un pennello a punta quadrata, possiamo cominciare a disegnare la stella. Io ho utilizzato del colorante in polvere giallo, che ho diluito con poche gocce di alcol. Asciugando l'alcol evaporerà, per cui non ubriacherete nessuno, non temete. La stella è particolarmente facile da realizzare, perchè non ha contorni netti e precisi. Utilizzate non la punta ma la parte di piatto, del pennello, per disegnare le braccine della stella. La piccola curva alla fine di ogni punta, invece, potrete tracciarla con un leggero movimento rotatorio della punta del pennello. Per conferire maggior profondità alla stella sfumate, come in foto, la parte inferiore con un tocco di arancione. Per ottenerlo vi basterà intingerà la punta del pennello nel colorante in gel rosso e sfumare con delicatezza. Per dipingere sulla pasta di zucchero con risultati ottimali occorre che la pasta sia ben secca. Io avevo fretta, e non volevo che il bambino si rompesse i denti addentandola, quindi mi sono dovuta accontentare come potevo. La punta in alto potete evitare di dipingerla del tutto, vi servirà da indicazione su dove adagiare Kirby. 


Le stelline prima che venissero sfumate in arancione

E' ora il momento di utilizzare la pasta di zucchero. Stendiamo la pasta rosa sottile, e utilizzando un coppa pasta rotondo dal diametro di un centimetro per ricavare dei dischetti. Facciamoli aderire alla parte alta della stella  inumidendo il retro con dell'acqua. Modelliamo con le mani una pallina piccola, e spingiamo col polpastrello sul tappetino per schiacciarla leggermente. Deve avere un diametro di circa mezzo centimetro e andremo a tagliarla in verticale con un bisturi o un coltello liscio. Utilizziamo la metà ottenuta per ricreare la manina del pupazzetto, e andiamo ad incollarla in alto a destra. Sempre con la pasta rosa realizziamo una piccola goccia. Appiattiamola sul tappetino e  con l'aiuto di un bisturi definiamo meglio i lati. Incolliamo la parte cosi attenuta nel lato sinistra del cerchietto, ricavando cosi anche il braccino.


Con la pasta arancione modelliamo un cilindro. Asportiamo la parte superiore col coppa pasta, e incolliamo il piedino cosi ottenuto in basso, sul lato destro. Modelliamo una pallina ancora più piccola, che schiacceremo e taglieremo a metà, anche per l'altro piede che collocheremo in alto a sinistra. Con il pennello ritocchiamo il colore per rendere entrambe le scarpe più brillanti, spennellandole di arancione. 




Lasciamo asciugare per qualche minuto la pasta di zucchero, e con il pennarello nero edibile tracciamo due linee verticali, parallele l'una all'altra, di circa mezzo centimetro di lunghezza leggermente a destra sul cerchietto e, al di sotto delle stesse, una mezza circonferenza che sarà la bocca. Utilizziamo due minuscoli pezzetti di pasta di zucchero bianca per ricavare le lucine degli occhi, andando a pigiarli nella parte alta del nero con un balltool a punta piccola od il manico del pennello. Con un pennello a punta tonda intinto nel colorante rosso, sfumiamo le guance. Ed ecco il risultato finale. 


Qui prima di mettere il "fard" sulle guance


Ad alcuni cupcakes ho dipinto la base con del colore perlescente oro, ma a dirla tutta preferisco di più la versione in bianco. 



Urla di gioia, briciole di pasta e marmellata e manine unte di pasta di zucchero in fase di scioglimento hanno attestato che, si, i dolcini sono piaciuti. 
Penso che, comunque, il regalo più grande mi sia stata fatto. Ogni qualvolta lui mi racconta una storia, con lo stupore e la meraviglia propria della sua età, e con la passione di chi è davvero contento e felice nel narrare le vicende di un personaggio e dei suoi antagonisti mi sento un pò più speranzosa, verso il futuro. Non solo il suo, ma anche il mio. Se questa sarà la generazione di domani, piena di gratitudine, gioiosa, e con la parlantina arguta e svelta di chi sa catturare cuori e attenzione, c'è da sperare solo in bene.

Buon Kirb...cupcake a tutti 

- Noemi -