domenica 16 agosto 2015

2015 - Book Challenge - #2 - 50 sfumature di grigio



Come, com'è possibile che siamo già a metà Agosto? Dove sono finiti gli altri otto mesi di quest'anno? Come, com'è possibile che il tempo voli cosi in fretta!? E che ogni volta che io visualizzi il pensiero del mare qualche minuto dopo bussi alla mia porta Noè per comunicarmi che è il caso che mi spicci a lasciare casa, che data la fretta ha lasciato parcheggiata l'Arca in tripla fila?
Queste e altre domande non troveranno mai concreta risposta, temo. In compenso posso depennare un'altra voce dalla lista del Bookchallenge 2015



Scheda tecnica

Titolo: 50 sfumature di grigio
Autore: E.L.James
Casa editrice: // (ho scaricato un pfd a questo link)
Data di pubblicazione: 2011
Pagine: 680 pagine
Prezzo: 0  € (ho scaricato un pdf a questo link)

Commento

Lo ammetto. Sono curiosa come una scimmia. Specie quando sento straparlare di qualcosa, è inevitabile per me dare un'occhiata, sbirciare, provando a farmi una mia idea su quanto oggetto dei discorsi altrui. Possibilmente dopo qualche tempo, quando ormai la fama si è sufficientemente decantata, e posso avvicinarmi al testo senza gli echi ridondanti dei pensieri altrui. Per quanto mi riguarda, relativamente al libro, sono felicissima di non aver speso un euro per comprarlo, dal momento che l'ho trovato profondamente, tristemente, insipido. 
Pur essendo ambientato ai giorni nostri trovo davvero poco veritiera e attuale la trama, per non parlare dei personaggi. La storia prende evidentemente spunto da Cenerentola. C'è questa Anastasia (trovo, tra l'altro, il diminutivo Ana orribile) che è una creatura meravigliosa e leggiadra inconsapevole tuttavia di esserlo, racchiusa in abiti vintage e infeltriti, goffa come un elefante sui pattini, che viene spedita dalla sua migliore amica (anche lei creatura meravigliosa, che tuttavia è consapevolissima del proprio sex appeal e non ne fa mistero) a fare un'intervista esclusiva, pur non avendone le competenze giacchè si occupa di altro nella vita, a questo Christian. Grey. Ottimo direi.
Ecco, Christian Grey è lo stereotipo maschile per eccellenza. Ovviamente è bellissimo, ovviamente è ricco in maniera sfacciata - non semplicemente benestante, attenzione, stiamo parlando di quel tipo di ricco che può permettersi di sprecare soldi con noncuranza, perchè gli si fabbricano sotto al cuscino la notte - ed è pieno di buone maniere, buon gusto, buone "intenzioni". 
Non si sa bene per quale santa ragione Christian, circondato da donne che a Ana fanno pelo e contro pelo in termini di sicurezza personale e bellezza, sia attratto da Anastasia. Fatto sta che accade. E qui comincia la storia. Piatta, scontata, banale. Un'ostentazione continua dei motivi più ricorrenti nei romanzi rosa. Lui inarrivabile, eppure in grado di sconvolgersi emotivamente di fronte ai rifiuti o ai piccoli gesti di lei, Lei combattuta, tra il proprio rigore morale e il brivido di una nuova avventura.
Ripeto: niente, in questo libro, è davvero credibile a cominciare dai dialoghi. Ditemi, quale donna, nel sentirsi dire "No, Anastasia. Primo: io non faccio l’amore; io fotto… senza pietà" non scoppia a ridere in faccia alla persona che l'ha detto, consigliandogli subito dopo di farsi vedere. Da uno bravo. E senza pietà
Forse è questo che è piaciuto tanto, alle lettrici. Possiamo tranquillamente definire il libro come un romanzo fantascientifico, perchè pura fantascienza è la sottile morale che permea ogni pagina. Trovare qualcuno che incarni la perfezione, secondo il pensiero medio della società, non solo è possibile ma è possibile persino cambiarne i desideri e le abitudini. Ad attrarre, di Grey, non è il sadismo, il modo brutale di concepire il sesso o l'abilità nel frustare chiappe altrui. Ma l'idea che il "bad boy", immagine su cui diverse generazioni di donne si sono ritrovate a sospirare almeno una volta nella vita, possa radicalmente cambiare e non perchè lo desideri lui, o per esperienze importanti nell'arco della sua vita, ma per amore di una donna. L'uomo che si presenta come assolutamente restio all'amore cede, alla forza travolgente dei sentimenti che l'altra suscita in lui, mutando profondamente se stesso, i suoi desideri presenti e futuri, il proprio modo di vivere.
Sbagliato. Questa,  a mio avviso, è la lezione più deprecabile che insegna il romanzo. 50 sfumature di grigio non è da additare per la scandalosità dei costumi (tra l'altro vi assicuro che le scene intime sono cosi noiose e ripetitive che letta la prima salterete volentieri tutte le altre), ma perchè ancora una volta passa il messaggio del Principe Azzurro, che si smacchia da solo gli abiti, e che è prontissimo a regalare un nuovo "vissero felici e contenti" alla casalinga disperata di turno. Non c'è vera accettazione dell'altro per ciò che è, si ha di nuovo il mito dell'amore perfetto, e proprio per tale motivo impossibile a realizzarsi. 
Un'altra cosa, infine, mi ha profondamente turbato. Ed è la morbosità pedante con cui quest'uomo inizia a controllare la donna, e le scelte di vita di quest'ultima. E sopratutto il modo in cui l'autrice lustra questi comportamenti, infiocchettandoli agli occhi delle lettrici, presentandoli come atto di interesse estremo verso la donna, versioni moderne della gesta dei cavalier cortesi.
Dunque, non solo ci viene raccontato di un uomo "cattivo" che diventa "buono" per amore altrui, ma si parla di un comportamento "asfissiante" come se fosse in realtà "premuroso". Quasi auspicabile. Il mio timore è che si finisca col confondere la fantasia con la realtà, e che certi atteggiamenti (decido io per te della tua vita, so dove sei con chi vai cosa fai, mi devi dare conto di ogni tua mossa altrimenti mi arrabbio) vengano confusi come espressione pura di sincero affetto e attaccamento. 
Aprite gli occhi, donne. E chiudete questo libro, per cortesia.

- Noemi -






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